Lettura pubblica 8x8

Lettura pubblica 8x8
4 Maggio 2010 Caffè Fandango Roma (clicca sulla foto per accedere alla galleria)

Vetrina personale

01/10/2010
Pubblicata a cura di Iaccheri Editore l'antologia del Premio Il trebbo 2009/2010. Contiene il mio racconto "Pasquale o'cafè".

31/07/2010
Pubblicata a cura di DiFelice Edizioni l'antologia del II° Premio Città di Martinsicuro. Contiene la mia poesia "Tuder, Todi".

19/11/2009
Pubblicata a cura della Leonida Edizioni l'antologia poetica del I° Premio Città di Martinsicuro. Contiene la mia composizione poetica "6 Aprile 2009"

8/11/2009
Il racconto "Solidarietà femminile" ottiene il secondo posto al V° Concorso "Lella Razza" Donne&Donne di S.Angelo Lodigiano

4/10/2009
Il racconto "Pasquale 'o cafè" ottiene il secondo posto al 5° Premio Letterario "Il Trebbo" di Riolunato.

26/09/2009
Mie opere poetiche ottengono la medaglia di merito nella sezione poesia diritti umani alla XII edizione del Premio Città di Empoli Domenico Rea

19/09/2009
Il racconto "Un pugno di terra" ottiene la segnalazione speciale al 6° Premio Hombres Città di Pereto.

02/07/2008
Presentata la raccolta "La palla è rotonda" edita dalla Giulio Perrone Editore che contiene il racconto "Un anno da esordiente".

lunedì 12 gennaio 2009

Pasquale o' cafè

“Sono abbastanza spaventato dall'eccesso di consensi, perchè da ogni vertice di grazia si può prevedere che si scivolerà in disgrazia”
F.De Andrè

Sudore e fiatone.
Pasquale continuava a correre, o meglio, cercava di trascinare il meno lentamente possibile una gamba davanti all'altra. Sembravano sempre più pesanti e ogni volta che ne sollevava una pensava che quello sarebbe stato l'ultimo movimento della sua esistenza.
Era da strizzare. I vestiti gli aderivano caldi e maleodoranti per il sudore che gli scendeva dalla nuca in un rivolo lungo la schiena. Era inoltre quasi accecato dalle goccioline che dopo aver ornato la pronunciata calvizie grondavano sugli occhi, incontrando solo un debole ostacolo nelle pur folte sopracciglia.
Dietro di lui quel brontolio ossessivo si avvicinava sempre di più. Adesso respirava a fatica, rantolava quasi, e ogni singola inspirazione produceva nel suo petto un insopportabile bruciore. La vibrazione implacabile era ormai lì a pochi centimetri, pronta a ghermirlo...

mercoledì 21 maggio 2008

Un pugno di terra

Quel pomeriggio il ricordo aveva prepotentemente bussato alla porta della sua memoria. E vi aveva trovato comodo alloggio come un vecchio inquilino. No,non era stata la voce stentorea amplificata dagli altoparlanti all'angolo della piazza a produrre quell'effetto in lui. La retorica dell'istrione non lo impressionava più.

Era stata invece la folla a colpirlo con quell'urlo ripetutamente scandito “GUE-RRA, GUE-RRA, GUE-RRA...”Era l'urlo di chi non aveva più memoria del doloroso significato di quelle poche lettere.

Solo negli occhi delle poche donne presenti gli era sembrato di leggere la sua stessa angoscia. Mogli, fidanzate e mamme si erano strette impercettibilmente ai propri uomini e a i propri figli, in un silenzio sopraffatto dall'eco del delirio orgiastico che pervadeva la folla in Piazza Venezia. Ma dalle loro bocche non era scaturito alcun suono...

venerdì 7 dicembre 2007

Il pomeriggio di un uomo


Il lungo viale alberato era deserto. Nessun passante, nemmeno un’auto.
Il primo “ponte” di primavera era iniziato il giorno prima.
Milioni di automobili in uscita dalle città si erano messe in coda con il loro contenuto di umana rassegnazione, per il “massiccio esodo”.
L’uomo uscì in strada chiudendo con un'esitazione il portone alle sue spalle.
Non lo si poteva definire né giovane né anziano, né bello né brutto, né triste né allegro, né sano né malato. Aveva l’aspetto qualunque di un passante di città.
In mano stringeva la maniglia di una cartella in cuoio sformata dal voluminoso contenuto. Sotto quel peso, la sua figura divenne lentamente un puntino colorato in fondo al viale.
Davanti a lui si aprì allora la prospettiva del parco tagliato in due dalla lama liquida del fiume. Era ai piedi della collina sulla quale la tenera vegetazione celava con difficoltà le ricche dimore della borghesia cittadina.
Puntò deciso verso il fiume, all’ombra degli aceri che ne incorniciavano le sponde in quel tratto...

giovedì 29 novembre 2007

Un anno da esordiente


Ognuno ha un anno da esordiente.
Il mio fu il 1982.
Mollata l'università, emigrai per lavoro dall’ombra del Cupolone verso l'esotica provincia padana.
Monza mi accolse un lunedì di novembre in un paesaggio stemperato dalla rituale nebbia autunnale.
I colleghi di lavoro mi conquistarono subito. Informali e alla mano come le Clarks consumate e l’eskimo, reliquie degli anni 70, che costituivano ancora la mia seconda pelle.
Fu nell’imminenza del sabato che ritrovai la solitaria condizione di ultimo immigrato.
Conobbi così il Football Club dell’ufficio...