Quel pomeriggio il ricordo aveva prepotentemente bussato alla porta della sua memoria. E vi aveva trovato comodo alloggio come un vecchio inquilino. No,non era stata la voce stentorea amplificata dagli altoparlanti all'angolo della piazza a produrre quell'effetto in lui. La retorica dell'istrione non lo impressionava più.
Era stata invece la folla a colpirlo con quell'urlo ripetutamente scandito “GUE-RRA, GUE-RRA, GUE-RRA...”Era l'urlo di chi non aveva più memoria del doloroso significato di quelle poche lettere.
Solo negli occhi delle poche donne presenti gli era sembrato di leggere la sua stessa angoscia. Mogli, fidanzate e mamme si erano strette impercettibilmente ai propri uomini e a i propri figli, in un silenzio sopraffatto dall'eco del delirio orgiastico che pervadeva la folla in Piazza Venezia. Ma dalle loro bocche non era scaturito alcun suono...